La Consulta per la pastorale sociale e del lavoro della Conferenza Episcopale Emilia-Romagna ha rivolto un messaggio agli elettori e ai candidati alle elezioni regionali dell’Emilia-Romagna:
«Domenica 23 novembre gli elettori dell’Emilia Romagna saranno chiamati a scegliere il nuovo Governatore e il nuovo Consiglio Regionale. Sarà un giorno da vivere con particolare senso di responsabilità, tenendo conto del disagio diffuso ma anche delle potenzialità della nostra bella Regione.
Offriamo qui alcune semplici riflessioni per contribuire all’adempimento di un diritto-dovere sempre decisivo, richiamando anzitutto i quattro principi recentemente formulati da papa Francesco:
1. Il tempo è superiore allo spazio: impostare politiche a lunga scadenza, senza l’ossessione dei risultati immediati e senza privilegiare gli spazi del potere al posto dei tempo dei processi;
2. L’unità prevale sul conflitto: accettare i conflitti e trasformarli in momenti di nuovi processi;
3. La realtà è più importante dell’idea: l’idea staccata dalla realtà genera proposte politiche fumose e astratte;
4. Il tutto è superiore alla parte: il bene comune è un prodotto, non una sommatoria. Anziché fermarsi su questioni limitate e particolari, allargare lo sguardo per riconoscere un bene più grande, che porterà beneficio a tutti.
Rivolgiamo un appello anzitutto ai Candidati. Sui temi eticamente sensibili, soprattutto quelli della tutela della vita umana, del sostegno alla famiglia, del lavoro, dell’immigrazione e della povertà si abbia il coraggio di proporre non ciò che è “politicamente corretto”, ma ciò che è più degno dell’uomo; non si parli di “nuovi diritti” senza richiamare i doveri relativi, ma si dia attuazione a quanto delineato nella Costituzione. All’occorrenza, su questi temi ci si predisponga a maggioranze trasversali, per non sottometterli alle logiche di schieramento. Applicando il principio di sussidiarietà, si valorizzino e si sostengano le esperienze nate nella società civile perché capaci di dare risposte concrete ai bisogni delle famiglie, nelle diverse parti della Regione.
Non è fuori luogo richiamare all’importanza del ruolo dell’opposizione: è chiaro che chi si candida punta ad ottenere la maggioranza dei consensi, ma è vero anche che dai banchi dell’opposizione si può condizionare positivamente chi governa, a volte ancor più che dall’interno della maggioranza che lo sostiene.
Agli Elettori, chiediamo di esercitare il diritto di voto superando lo spirito di parte e privilegiando i candidati più affidabili, anche al di là dei loro rispettivi partiti. Nella misura in cui i cittadini si impegneranno attivamente nel sostenere i candidati preferiti, i partiti si sentiranno richiamati alla loro funzione più alta, di traduzione delle linee programmatiche in azione politica, andando oltre la mediazione tra gli interessi.
La nostra Regione è ricca di organismi consultivi; si tratta di rendere effettiva la partecipazione, evitando di ridurla all’acquisizione di pareri spesso inutili rispetto a scelte già impostate. Gli Enti pubblici, le imprese, la società civile organizzata possono definire tra loro le regole per la programmazione degli interventi, secondo il principio della democrazia deliberativa. Il Terzo Settore in particolare è chiamato a svolgere la funzione di promozione sociale, superando il ruolo di supplenza e il sistema degli appalti pubblici.
Agli aderenti alle aggregazioni cattoliche infine raccomandiamo di rispettare e far rispettare l’autonomia della sfera religiosa nei confronti della politica».