Lutto per Massimo Foschi: le ACLI e l’Enaip Centro S. Zavatta, perdono un carissimo amico e collaboratore

di Ufficio Stampa / Rimini 22 aprile 2013 /  ore 13:00

 

“Abbiamo perso un carissimo amico e collaboratore, che ha dato tanto alla nostra Associazione e con il quale abbiamo condiviso percorsi e cercato di raggiungere difficili mete. Ai figli e alla famiglia tutta, va la nostra vicinanza e il sostegno della preghiera in questo doloroso momento”.

Con queste parole le Presidenze di ACLI ed Enaip ricordano Massimo Foschi, docente e coordinatore fin dal 1969 al Centro Zavatta, per anni membro del Consiglio e della Presidenza delle ACLI Provinciali di Rimini .

“Ha iniziato a frequentare le ACLI, in giovanissima età (16anni ndr.), facendo servizio di volontariato presso la mensa, nella storica sede di via Dante. – ricorda commosso Gian Mauro Guidoni, attuale Presidente ACLI – Massimo ha sempre considerato l’esperienza e formazione ricevuta, i valori trasmessi all’interno dell’Associazione, come base fondamentale che ha guidato un po’ tutta la sua vita, a partire dal suo lavoro di insegnante, coi ragazzi del Centro Zavatta, fin all’impegno civile e politico come Amministratore della cosa pubblica locale”.

Il suo ultimo incarico lo ha visto impegnato come Presidente della Cooperativa Sociale Punto Verde, di cui aveva preso a cuore la difficile situazione, facendosi carico ancora una volta di tante problematiche, nell’ottica sempre di dare tutto l’aiuto e sostegno possibile al prossimo, in particolare dando sollievo alle famiglie di persone con gravi handicap fisici e psichici.

“Ci lascia un amico, un gran lavoratore, un animo sincero, un uomo buono ed onesto, con a cuore valori cristiani e la difesa del bene comune. Grazie Massimo, per il tuo limpido esempio”.

 

Gian Mauro Guidoni Presidente ACLI Provinciali Rimini

Ubaldo Rinaldi Presidente Enaip Centro S. Zavatta Rimini

 

 

Ciao PROF: il ricordo dell’EX Presidente ACLI e collega Maurizio Bartolucci

Eccomi Massimo,

con alcuni ricordi sparsi che il dolore  oggi fatica a mettere in ordine.

Quella notte a Rimini aveva nevicato, e noi di buon mattino salivamo infreddoliti le scale del centro Zavatta. Passavano davanti a noi con giovanile energia gli allievi o meglio come li chiamavi tu gli uomini del domani. Per ognuno avevi una parola, un saluto, un cenno della mano. E loro di rimando, buongiorno prof, ciao prof, oggi fa freddo prof.

Non ci voleva molto a capire quanto fosse profondo il rapporto che avevi con loro e quanta stima come educatore raccoglievi. Una frase conservo come bene prezioso. “Sono ragazzi, ma domani saranno uomini, sono le scintille del futuro, la nostra speranza”. Condensavi con puntuali parole il senso del tuo impegno formativo e educativo.

Mi ricordavi che i giovani, sono materiale pregiato, che non può andare disperso, ma va trattato con rispetto e formato e con amore e dedizione accompagnato verso il futuro. Il più ricco giacimento energetico che la nostra città possa avere. Piccola cosa una scintilla ma se cade nel terreno dei valori alti e nobili allora può produrre significativi risultati.

Con malcelato orgoglio, mi ricapitolavi nomi di artigiani, e industriali onesti e famosi usciti dalla degli allievi del Centro Zavatta. “Vedi Presidente, – dicevi – non dobbiamo perdere la speranza di un futoro migliore per queste nuove generazioni, per noi laici sarebbe un vero peccato, come cattolici, doppio.”

Massimo non dimenticherò quelle tue semplici ma potenti riflessioni, né l’importante ruolo che hai avuto per centinaia di ragazzi dell’Enaip.

Con un forte abbraccio, permettimi di salutarti con loro: ciao Prof., arrivederci caro, vero amico mio.

 

Maurizio Bartolucci (Ex Presidente ACLI provinciali Rimini)