Il Comune di Rimini l’11 dicembre ha stabilito di intitolare a Paolo Scarponi la rotatoria davanti alle Acli, quella situata tra viale Valturio, via Dario Campana e Circonvallazione Occidentale, adiacente alla Rocca Malatestiana.
Di seguito riportiamo un ricordo di Sabrina Zanetti, scritto a venti anni dalla scomparsa di Paolo. E proprio Sabrina, da anni direttrice artistica del festival Cartoon Club, si è impegnata instancabilmente per l’intitolazione a Scarponi della rotonda davanti alle Acli. A lei il grazie! di tutta l’associazione.
«Il 5 dicembre 1991, all’età di soli 43 anni, ci lasciava Paolo Scarponi, presidente delle Acli riminesi e soprattutto grande animatore della vita culturale della nostra città – scriveva nel 2011 Sabrina Zanetti –. Anche a distanza di 20 anni è difficile esprimere cosa si prova per la perdita di un amico. Credo che la maniera migliore per ricordarlo sia sottolineare alcuni tratti della sua personalità, che possano farlo apprezzare anche a chi non lo ha conosciuto.
Una vita spartana quella di Paolo, segnata dalla morte prematura dei due genitori e dal diabete che lo accompagnava quotidianamente in un calvario di cure che affrontava senza mai lamentarsi. La sua casa era sempre aperta e punto di ritrovo per serate di interminabili discussioni, ascolti di opere e operette, di cori e suoni di tromba che suonava per la gioia dei vicini divertendosi come un bambino. Un uomo grande e grosso con la caratteristica di grandi occhiali neri e spessi che gli donavano un’aria un po’ burbera che alcune volte poteva incutere timore in chi non lo conosceva bene, e non sapeva quale carattere dolce e generoso nascondeva dietro a quegli occhialini scuri.
Curioso, cercatore di talenti e sostenitore di tutto ciò che portava con sé il germe della creatività soprattutto se espressa dai più giovani, Paolo era portatore di una visione sulla vita e sull’impegno che ha segnato in maniera indelebile molti di noi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Rimini con la sua morte ha perso molto, perché Paolo era certamente un uomo di cultura, una cultura non formata attraverso rigidi percorsi scolastici e accademici, ma fatta di letture e di interessi febbrilmente coltivati, dalla musica alla pittura, dal teatro al cinema. Paolo era capace di unire i propri interessi culturali con un indubbio impegno sociale, che trovava nelle Acli ampi spazi di manovra. È stato uno straordinario animatore culturale impegnandosi in maniera infaticabile per la Rimini che amava. Numerose sono le iniziative da lui sostenute (come Radio Attiva, nei primi anni ottanta) o promosse, come il coro e le attività musicali della signorina Benizzi, l’Associazione Aulos e l’Associazione Aspirina, solo per ricordare alcune esperienze.
Sue creature sono anche Round, festival del video indipendente e Cartoon Club, festival del cinema d’animazione, una passione per il cinema in tutte le sue forme, una passione che ha contagiato me e molti altri amici che con Paolo hanno fatto un pezzo di strada, che con lui si sono formati negli anni più belli, quelli della gioventù, una passione che ci è stata lasciata in eredità, la stessa che ci porta oggi a continuare il lavoro da lui iniziato perché questo a mio avviso è il modo migliore per ricordarlo».