Continua la campagna nazionale “Io Riattivo il Lavoro”, che punta a raccogliere le 50.000 firme necessarie per intraprendere l’iter di approvazione della legge di iniziativa popolare intitolata “Misure per favorire l’emersione alla legalità delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata”.
Anche nei Circoli ACLI provinciali è possibile firmare in favore della proposta. Basta avere un documento valido.
Fra gli strumenti proposti dal dal progetto di legge: la costituzione di una Banca dati delle aziende sequestrate e confiscate; la valorizzazione del territorio, la tutela dei lavoratori, l’uso sociale delle aziende.
La campagna “Io Riattivo il Lavoro”, promossa dalla CGIL, è sostenuta da: Acli, Avviso Pubblico, Arci, Libera, SoS Impresa, LegaCoop, Acli e altre associazioni.
Tutti i cittadini maggiorenni potranno firmare la proposta di legge presso le sedi territoriali e durante le specifiche iniziative organizzate per la raccolta firme. La proposta di legge ha l’obiettivo di “ricostruire le condizioni per assicurare la legalità economica” e stimolare il dibattito parlamentare sulla condizione delle aziende coinvolte dal fenomeno e soprattutto dei tanti lavoratori e lavoratrici che perdono il proprio posto di lavoro per la penetrazione delle organizzazioni criminali e mafiose nella nostra economia.
Il quadro è allarmante: in Italia (al 3 settembre 2012) sono 1636 le aziende confiscate e il 90% di queste sono destinate al fallimento, con circa 80.000 lavoratori coinvolti. Ciò avviene proprio in territori già fortemente condizionati dalla zavorra mafiosa: le regioni con il numero più alto di aziende sequestrate e confiscate sono, infatti, la Sicilia (37%), la Campania (20%), la Lombardia (12%), la Calabria (9%) e il Lazio (8%). I sequestri e le confische dall’inizio della crisi sono aumentate del 65%, un dato drammatico e poco noto, che testimonia a pieno la vulnerabilità del nostro tessuto economico.
Clicca qui per scaricare il materiale informativo.