APPELLO ALL’UMANO, il Comitato Nazarat invita alla preghiera per i cristiani perseguitati

Si chiama “Comitato Nazarat” ed è nato a Rimini nell’agosto 2014, subito dopo i fatti drammatici di Mosul. A luglio dello scorso anno, nella città irachena i terroristi dello Stato islamico hanno marchiato le case dei cristiani con la lettera “N” di Nazarat (cristiani), perché fossero riconoscibili e hanno imposto di non dare loro le razioni di acqua e cibo a cui avevano diritto.

 

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A fronte di questi gravissimi episodi «con un gruppo di amici, laici e cattolici, ci siamo domandati cosa fare – spiega Marco Ferrini – e così è nato il “Comitato Nazarat per i cristiani perseguitati in Iraq e Medio Oriente”, che organizza incontri di preghiera e raccoglie fondi per aiutare queste persone».

Sotto il titolo di “Appello all’Umano”, dal 20 dello scorso agosto e ininterrottamente il 20 di ogni mese, si svolgono incontri di preghiera e testimonianza in piazza Tre Martiri, a fianco del tempietto di Sant’Antonio. «Abbiamo scelto di stare in piazza invece che in chiesa perché vogliamo coinvolgere tutti – dice Ferrini – credenti e non». E così è stato, dato che alle serate finora organizzate hanno preso parte centinaia di persona, unite dal desiderio di ascolto, riflessione, partecipazione.

Lo schema è fisso, si comincia alle 21.15 con i canti, poi c’è la recita del Rosario, poi la testimonianza, ogni volta di un diverso ospite. Tra gli altri, sono intervenuti con i loro racconti e i loro pensieri, alcuni sacerdoti di Mosul, il direttore dell’agenzia Asia News padre Bernardo Cervellera, i giornalisti Maria Acqua Sini e Rodolfo Casadei, il responsabile della Comunità neocatecumenale in Iraq Filippo Di Mario.
Presenza costante agli incontri di Appello all’Umano è quella del vescovo Francesco Lambiasi.

Da segnare in agenda il prossimo appuntamento: lunedì 20 aprile, alle 21.15 in piazza Tre Martiri, a Rimini. (m.a.)