Come tutti sappiamo, i circoli Acli nello scorso inverno hanno seguito lo stesso destino delle attività legate alla ristorazione, nonostante non siano attività commerciali, bar o ristoranti e neanche teatri o scuole. Il risultato è che i 3000 circoli Acli presenti sul territorio nazionale sono rimasti quasi sempre chiusi da quando è esplosa la pandemia, con pochissime finestre che hanno rappresentato anche dei costi notevoli per la sanificazione. Ristori nulla, perché non sono attività economiche anche se molti gestori hanno la partita Iva e al loro interno lavorano alcune migliaia di dipendenti. E adesso sono allo stremo, molti di loro rischiano di non riaprire più.
Il passaggio alle zone gialle e bianche, ha rimesso in moto la riapertura dei circoli, anche quelli che fanno somministrazione di cibo e bevande.
Le Acli provinciali di Rimini con il “Gruppo circoli”, formato da Marco Arcangeli, Silvano Piscaglia e Andrea Rastelli, ha cercato durante la lunga chiusura di conoscere lo stato dell’arte dei circoli, le criticità e i desideri, distribuendo un questionario che potesse fornire degli spunti sia per il provinciale, ma anche da inoltrare al nazionale. I risultati così ottenuti hanno dato una panoramica di quelle che sono le emozioni e le problematiche funzionali dei circoli nel periodo pandemico.
Inoltre, il responsabile dello Sviluppo Associativo Emanuele Magnani, ha incontrato i suoi “colleghi” delle varie province, grazie ad alcune riunioni organizzate dalla responsabile nazionale Paola Villa. In questi incontri ci si è confrontati su diversi punti, come la situazione in essere e l’interpretazione delle norme, anche alla luce delle diversità territoriali; le modalità attraverso cui ciascuno si sta attrezzando per affrontare le diverse condizioni poste dell’emergenza sanitaria; le attività comunque realizzabili nell’attuale quadro normativo; le istanze da portare, in modo coordinato, ai tavoli di interlocuzione politica nazionali e locali.
«I circoli sentono il bisogno di riprendere tutte le loro attività – conclude Emanuele Magnani – e in questo senso, di concerto con il Gruppo circoli e con il presidente Marco Tamagnini, sono in corso incontri nelle varie realtà, per fornire risposte e idee nuove per far riprendere vita al cuore delle Acli, ovvero i circoli».
Tutti hanno voglia di ricominciare, anche se sanno che sarà molto difficile, soprattutto dal punto di vista economico. Come dicevamo, i circoli non hanno avuto aiuti, nonostante siano fonte di lavoro per molte persone.
Ad oggi il Decreto Ristori ha messo a disposizione 70 milioni – che dovrebbero passare a 170 milioni, dopo l’approvazione di un emendamento in Senato – per i quali però non sono ancora stati resi noti i criteri di divisione.