Cuba
Il Papa alle famiglie: “Siete spazi di libertà”. Nella Cattedrale di Santiago l’incontro conclusivo con il popolo cubano. “Grazie per avermi fatto sentire a casa”. La benedizione alle donne incinte
(A cura Redazione “Il sismografo”)
(Antonio Marguccio) Le famiglie cubane hanno abbracciato Francesco nella Cattedrale di Nuestra Señora de la Asunción a Santiago. Tappa conclusiva della tre giorni nell’Isola caraibica all’insegna della festa e della commozione. “Questa è la ciliegina sulla torta”, ha detto il Papa ringraziando per l’accoglienza e il “calore che promana da gente che sa ricevere, che sa accogliere, che sa far sentire a casa”. Il discorso di Bergoglio ha avuto due momenti significativi. Prima una meditazione sul Vangelo delle Nozze di Cana, poi una “catechesi” sulle difficoltà, le risorse, il futuro delle famiglie cubane.
“Gesù – ha spiegato – comincia la sua vita pubblica all’interno di una famiglia, in seno ad una comunità domestica. Ed è in seno alle nostre famiglie che Egli continua ad inserirsi, continua ad esser parte”. Le nozze come momento di congiunzione tra il passato e il futuro della vita, come frutto di un lavoro faticoso, fatto di sogni, di ricerca, di semina e di raccolto, che coinvolge genitori e figli. E Gesù che si inserisce nei momenti della convivialità e dello stare insieme. “È interessante osservare come Gesù si manifesta anche nei pranzi, nelle cene”. Egli, ha spiegato, sceglie questi spazi “per entrare nelle nostre case e aiutarci a scoprire lo Spirito vivo e operante nelle nostre cose quotidiane. È in casa che impariamo la fraternità, la solidarietà, il non essere prepotenti. È in casa che impariamo ad accogliere e apprezzare la vita come una benedizione e che ciascuno ha bisogno degli altri per andare avanti. È in casa che sperimentiamo il perdono, e siamo continuamente invitati a perdonare, a lasciarci trasformare. In casa non c’è posto per le ‘maschere’, siamo quello che siamo e, in un modo o nell’altro, siamo invitati a cercare il meglio per gli altri”. Il pericolo, ha avvertito Francesco, è oggi quello dello svuotamento e della mancanza di dialogo. “Non si sa aspettare, non si sa chiedere permesso né scusa, né dire grazie, perché la casa viene lasciata vuota. Vuota di relazioni, vuota di contatti, vuota di incontri”. Eppure, ha aggiunto, la funzione della famiglia è fondamentale perché argina due fenomeni negativi e speculari, l’individualismo da una parte e la massificazione dall’altra. “Si discute molto sul futuro, su quale mondo vogliamo lasciare ai nostri figli, quale società vogliamo per loro. Credo che una delle possibili risposte si trova guardando voi: vogliamo lasciare un mondo con le famiglie. Certamente non esiste la famiglia perfetta, non esistono sposi perfetti, genitori perfetti né figli perfetti, ma questo non impedisce che siano la risposta per il domani. Dio ci stimola all’amore e l’amore sempre si impegna con le persone che ama. Per questo, abbiamo cura delle nostre famiglie, vere scuole del domani. Abbiamo cura delle nostre famiglie, veri spazi di libertà. Abbiamo cura delle nostre famiglie, veri centri di umanità”. Il Papa ha sottolineato che nell’Eucaristia “è il Pane di Vita delle nostre famiglie”, e invitato a pregare per l’Incontro Mondiale delle Famiglie a Filadelfia e per il Sinodo che inizierà a ottobre. Durante il discorso ha inoltre invitato le donne incinte ad accarezzarsi il grembo e a ricevere la sua benedizione. “Propongo una cosa a tutte le donne che sono incinte di speranza, perchè il figlio è una speranza. Accarezzatevi il grembo e, ad ogni bambino e bambina, io do la mia benedizione. Desidero che nasca sano, che cresca bene”.