DONNE DIGITALI, corso dell’Enaip Rimini

Il progetto, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e dal Fondo Sociale Europeo, è gestito dalla Fondazione En.A.I.P. S. Zavatta – Rimini (titolare) in partenariato con A.e.c.a., Iscom, Cescot, Demetra e si rivolge a donne in possesso di qualifica o diploma professionale o titolo di istruzione secondaria superiore o titolo universitario, occupate e/o disoccupate.

Se da un lato le tecnologie digitali sono ampiamente riconosciute come un driver capace di sostenere le donne nel raggiungimento di una occupazione piena e di qualità, allo stato attuale si registra ancora un gap di genere nell’accesso e utilizzo di strumenti tecnologici abilitanti.
Una recente indagine condotta dall’Ocse evidenzia come a livello nazionale sia ancora marcata la differenza di genere in tema di competenze specialistiche Ict (solo l’1,4% delle lavoratrici ha adeguate competenze digitali contro il 5,5% dei lavoratori), dove per Ict si intendono le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Tendenzialmente le donne, anche a parità di livello di istruzione con gli uomini, privilegiano percorsi formativi con prospettive occupazionali e retributive inferiori, escludendo gli indirizzi scientifici.
Per ridurre tale divario, promuovere condizioni di uguaglianza digitale tra tutti i cittadini, contribuire al contrasto della segregazione orizzontale delle donne dal mercato del lavoro, le raccomandazioni europee e le linee di indirizzo nazionali e regionali suggeriscono non solo di sostenere l’accesso e l’utilizzo paritario alle tecnologie ma anche di lavorare sul piano della promozione delle discipline Stem (cioè le materie scientifico-tecnologiche) tra le ragazze, abbattendo l’errata percezione che le tecnologie e le scienze siano ambito di pertinenza maschile.
L’attività proposta dalla Fondazione Enaip, si muove proprio da tali finalità generali e intende offrire una serie articolata di opportunità formative per consentire alle donne di avere una maggiore spendibilità nel mercato del lavoro e di poter esercitare una professione in maniera qualificata e paritaria, sia sotto l’aspetto retributivo sia dal punto di vista del riconoscimento del valore del proprio operato.
Grazie al possesso di competenze digitali allineate con le attuali richieste di professionalità e con le traiettorie di sviluppo future, per le donne inserite in formazione sarà più facile spendersi nei contesti lavorativi aziendali con ruoli e funzioni più o meno complessi o lavorare in maniera anche autonoma offrendo servizi, consulenze o “prodotti digitali”. È vero infatti che i lavori digitali ben si prestano anche alla libera professione; le skills digitali specialistiche possono sviluppare o rafforzare professionalità oggi molto ricercate e ben retribuite e, allo stesso tempo, più flessibili rispetto al lavoro dipendente.

Info: www.enaiprimini.org
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