“Donne, madri, figlie e…” è il titolo dell’evento in programma venerdì 12 maggio alle 18.30 nel circolo Milleluci (via Isotta degli Atti 8, Rimini).
Organizzato dal Coordinamento Donne delle Acli di Rimini, l’appuntamento mette al centro la donna che “mostra i muscoli” come sottolinea ironicamente l’immagine scelta (la nota “Rosie the riveter”) per promuovere l’evento. Una donna assertiva, in grado di affrontare la vita con energia.
L’iniziativa propone letture (a cura di Alessandra Ferri) di brani tratti da testi e poesie di scrittrici quali Virginia Woolf, Orna Donathun, Muriel Barbery, Jenny Joseph. A seguire dj set di NicoNote.
Durante l’incontro sarà presentato il progetto Lascia un segno per dire no alla violenza di genere attraverso il linguaggio dell’arte.
La serata è aperta a tutti, ingresso 6 euro con aperitivo a buffet.
L’immagine “Rosie the riveter” (letteralmente, “Rosie la rivettatrice”) venne usata negli Usa durante la seconda guerra mondiale come simbolo delle lavoratrici impegnate in professioni faticose, tradizionalmente maschili (“We can do it!”, possiamo farlo anche noi, si leggeva nel fumetto sopra la ragazza, che intanto mostrava il bicipite destro).
La figura di “Rosie the riveter” prende il nome dal titolo di una canzone popolare americana del 1942 e nello stesso periodo diventò il simbolo della propaganda a favore del lavoro femminile in fabbrica negli Stati Uniti. Nel dicembre 1941, dopo l’attacco giapponese di Pearl Harbour, le industrie avevano perso gran parte della manodopera maschile. Il governo statunitense realizzò allora, con l’aiuto delle agenzie pubblicitarie, estese campagne per convincere le donne a lavorare come operaie. Venne creato il personaggio di “Rosie the riveter”, simbolo di tutte le lavoratrici che, con il loro contributo, stavano sostenendo il paese in guerra.
Esistono almeno due diverse “Rosie”. Quella disegnata dall’artista Norman Rockwell e quella tuttora più famosa dei manifesti del 1942 commissionati a J. Howard Miller dalla società elettrica Westinghouse, con le maniche della camicia tirate su a mostrare il bicipite e lo slogan “We can do it!” in alto. In realtà all’epoca il poster venne visto pochissimo, ma ricomparve tra gli anni Settanta e Ottanta, diventando un’icona del movimento femminista.
ALESSANDRA FERRI vive e lavora a Bologna.
Si occupa di teatro in qualità di attrice, con un percorso iniziato nel 1993 presso i laboratori di Regia Teatrale di Arnaldo Picchi. Ha poi proseguito la formazione presso teatri e laboratori in Italia e all’estero. Più tardi affianca al teatro lo studio della danza medio orientale. Si diploma come Counsellor e Conduttrice di Esercizi Bioenergetici presso la Società di Analisi Bioenergetica nel 2008.
Attualmente svolge laboratori di “Bioenergetica e teatro” e di “Bioenergetica e danza medio orientale” rivolti a sviluppare consapevolezza di sé, integrazione corporea e armonia interiore.
NICOLETTA MAGALOTTI, in arte NicoNote, riminese.
L’artista ha da poco ultimato il suo nuovo album “Emotional cabaret” – prodotto con Dani Marzi, Alfredo Nuti e ospiti Roberto Bartoli, Enrico Gabrielli, White Raven, Stefano Pilia – in uscita a giugno 2017 per Doc Live Rec, distribuzione Audioglobe.