Computer, Internet, tablet, smartphone, iPod… Le nuove tecnologie fanno parte della vita quotidiana di tutti, adulti, bambini e adolescenti.
Ma per le giovani generazioni – non a caso chiamate “nativi digitali” – questi media assumono un’importanza assai rilevante, che gli adulti non devono minimizzare. Non si tratta di stabilire se questo sia giusto o sbagliato, se era meglio il tempo passato o il presente. Ciò che è indispensabile, è fare i conti con la realtà, diventarne consapevoli e sapere confrontarsi con essa in maniera matura e responsabile.
Per tutti questi motivi, le Acli provinciali hanno dato vita a un progetto didattico su “Educazione digitale, istruzioni per l’uso corretto del web”, rivolto a insegnanti, psicologi, educatori, operatori pastorali, genitori. Si tratta di quattro incontri formativi di 4 ore ciascuno che saranno effettuati con cadenza mensile e che saranno condotti dalla psicologa Michela Pensavalli.
«Il corso che organizziamo – spiegano i promotori – si pone come obiettivo la possibilità di diventare interpreti di un nuovo metalinguaggio, di aumentare le competenze dei vari referenti educativi in modo di aiutare i giovani a orientarsi verso comportamenti adeguati sull’utilizzo dei new media, diminuendo la possibilità che si imbattano in situazioni rischiose e mettendoli nelle condizioni di conoscere le strategie migliori per evitare i pericoli e per riflettere sul potenziamento dei vantaggi di questi mezzi».
Occorre ricordare che i bambini e gli adolescenti di oggi hanno vissuto fin dalla nascita in simbiosi con le nuove tecnologie, e la loro familiarità con gli schermi interattivi ha plasmato il loro modo di apprendere, di conoscere e di comunicare. E, contestualmente, il loro approccio alla realtà: per i nativi digitali, il “virtuale” è realtà tanto quanto quella che si esperisce con i sensi.
Per via del modo in cui sono cresciuti, le ultime ricerche neurologiche affermano che il cervello dei giovani si sia fisicamente modificato e sia diverso da quello delle persone oggi adulte. Che ciò sia comprovato oppure no, secondo molti studiosi anche i modelli cognitivi dei giovani sono cambiati.
Di conseguenza, rispetto ai nativi digitali, gli adulti – anche se affascinati dalle nuove tecnologie che hanno adottato in maniera più o meno entusiastica – sono pur sempre degli “immigrati” digitali, parlano una lingua obsoleta (quella dell’era pre-digitale) e hanno problemi a insegnare a una popolazione che parla un idioma completamente nuovo.
Il corso promosso dalle Acli prevede quattro incontri, ciascuno su una diversa tematica:
1. Nativi digitali e immigrati digitali a confronto: le matrici della fascinazione del web su giovani e adulti.
2. Genitori e insegnanti di fronte alla @didattica: nuovi metodi di insegnamento.
3. La comunicazione e le relazioni nell’epoca della digitalità.
4. Crescita cognitiva e crescita emotiva dei giovani: emergenza educativa della post modernità.
Il corso è aperto a 10 partecipanti, ha un costo di 80 euro.
Per le iscrizioni rivolgersi alla segreteria delle Acli in via Circonvallazione Occidentale 58, Rimini.
La prima data del corso sarà il 23 aprile dalle 14.30 alle 18.30 presso il Centro Zavatta, via Valturio, 4.
Referenti del progetto:
Luigia Cannone, cell. 328 1204038, l.cannone@associazionezavatta.org
Andrea Rastelli, cell. 393 9923441, ilcircolino@yahoo.it