Si fa tanto parlare di “diritti inespressi”, come se fossero un bonus o un aumento a scadenza a tutte le pensioni. Ma le cose non stanno proprio così. I diritti inespressi sono trattamenti previdenziali o assistenziali, come ad esempio assegni familiari, maggiorazioni sociali o integrazione al trattamento minimo che l’Inps, in alcuni casi, non eroga d’ufficio ma solo a domanda.
L’Inps, per tagliare i costi, ha deciso di non inviare più il cedolino mensile a casa dei pensionati con la ovvia conseguenza che ogni errore o mancanza passa ora inosservato, e molti pensionati, ignari, possono percepire un assegno inferiore.
Oggi le pensioni sono consultabili solo via Internet e occorre essere in possesso del codice pin. Cosa non sempre facile, visto che sono tantissimi i pensionati che non hanno o non sanno usare un computer.
La FAP invita i pensionati con pensioni inferiori a mille euro a verificare, attraverso il proprio Patronato ACLI, che la pensione ricevuta sia corretta e includa tutti i possibili diritti. Per ottenere il nuovo conteggio dell’assegno basterà recarsi alla più vicina sede Acli, dove un operatore è a disposizione per ogni informazione.