FERMARE LA GUERRA IN SIRIA – Introduzione

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La cronaca ci ripropone quotidianamente la tragedia dei profughi e in particolare di quelli che fuggono dalla guerra in Siria; si tratta dell’esodo da una guerra creata artificialmente da Arabia Saudita e Stati Uniti. La prima per guadagnare l’egemonia, la supremazia all’interno del mondo musulmano contro il blocco sciita, i secondi per colpire un regime alleato della Russia con la quale è in atto un confronto a livello mondiale.
Per raggiungere i loro obiettivi Arabia Saudita e Stati Uniti hanno finanziato e armato gli oppositori del regime siriano, pur con la consapevolezza che questo avrebbe favorito la costituzione di uno stato islamico radicale.
Senza gli aiuti enormi che questi due paesi hanno fornito, direttamente o indirettamente, allo Stato Islamico, questo non avrebbe potuto svilupparsi come ha fatto e, forse, non sarebbe neanche esistito.
Gli Stati europei si sono accodati imponendo alla Siria, da quattro anni, un embargo che ha causato enormi privazioni e sofferenze alla popolazione.

Il popolo siriano si è trovato ostaggio disarmato di questo scontro; popolazioni sradicate da territori dove si erano insediate da millenni, distruzioni enormi, stragi e violenze di una crudeltà incredibile che abbiamo visto sui media. Oltre 300mila vittime, sette milioni di sfollati e migliaia di rifugiati che partono per l’Europa alla ricerca di un futuro migliore.

Dobbiamo essere ospitali verso coloro che fuggono, ma soprattutto dare aiuto a chi cerca di restare e chiedere con forza che venga posto fine all’embargo e a questa assurda guerra.

Vi presentiamo l’appello delle monache trappiste siriane, la testimonianza del dottor Nabil Antaki (volontario dei Maristi Blu), gli appelli di padre George Abou Khazen (francescano libanese, vicario apostolico di Aleppo) e di monsignor Antoine Audo (vescovo caldeo di Aleppo, presidente di Caritas Siria).