Si è svolta nei giorni scorsi, venerdì 2 e sabato 3 giugno, l’Assemblea sinodale diocesana, intitolata “Verso la Chiesa che sogniamo, fare strada assieme”. Le ACLI provinciali hanno partecipato con un proprio contributo dedicato a “Giovani e lavoro”. Una piccola inchiesta svolta direttamente con i giovani che entrano in contatto con la nostra associazione e i suoi servizi (la Fondazione Zavatta offre corsi di formazione professionale, i circoli Acli, e i centri giovanili di Rimini e Cattolica – gestiti dall’Associazione S. Zavatta onlus – sono luoghi privilegiati per incontrare i millenians).
Obiettivo di questo percorso curato dalle Acli è stato raccogliere, direttamente dai giovani, informazioni dettagliate sui valori, i desideri, le aspettative, i progetti di vita e la loro realizzazione, e sul rapporto con il mondo del lavoro (i dati raccolti sono stati elaborati da Sabrina Zanetti).
Per quanto riguarda l’Assemblea sinodale nel suo complesso, sono stati oltre 400 i delegati, in rappresentanza delle associazioni locali, impegnati nei lavori.
«Sogniamo una Chiesa riminese sinodale, attenta alle relazioni – ha commentato il vescovo Francesco Lambiasi a conclusione dell’Assemblea –. Una Chiesa fraterna: la fraternità sgretola muri e sbriciola steccati. Una Chiesa povera e umile, che fa strada insieme ai poveri. Una Chiesa missionaria, non arroccata sui bastioni ma capace di accettare anche le sue debolezze e i suoi limiti. Una Chiesa lieta e inquieta. Lieta, perché vive e riceve costantemente del dono di Lui e del suo Spirito Santo. Inquieta (ma non nervosa) perché capace di farsi e di suscitare domande».
Durante la due giorni, ad aiutare la riflessione è stato invitato padre Franco Mosconi, monaco camaldolese e presbitero. Nel suo intervento, dal titolo “Continuate a credere in me”, padre Mosconi ha insistito sulla relazione. «Dio non è un’idea, è una persona, è Gesù. Educhiamo la gente a innamorarsi del Signore». E ancora: «Il Vangelo non è un manuale di istruzioni, ma leggendolo mi apro a Cristo che vuole entrare in me, mi rende possibile vivere la Parola».
I lavori dei delegati, divisi in cinque aree tematiche (Famiglia, Inclusione dei poveri, Giovani, Impegno sociale e politico, Educazione/Scuola/Cultura) e dopo un lavoro sinodale in “tavoli”, è confluito nelle relazioni finali dei cinque moderatori.
Da tutti è stato molto apprezzato lo stile sinodale: questo “camminare insieme” di una Chiesa che vuol dare voce a tutte le sue componenti e cercare insieme la volontà di Dio nella società odierna.
Questo stile sinodale è stato suggerito come prassi ordinaria per la vita della Chiesa riminese. È stato anche richiamato il primato delle relazioni sulle attività. Necessità di considerare i giovani come protagonisti della vita della Chiesa e non solo come destinatari, allo stesso modo dei poveri. Quella riminese vuole vivere sempre “con” i poveri e non solo “per” i poveri. Non può essere tralasciato l’impegno dei cristiani sul fronte sociale e politico, alta espressione della carità, un’altra maniera di prendersi cura degli altri.
L’Assemblea sinodale si è sviluppata nella parrocchia di San Giuseppe al Porto, in Sala Manzoni, in Basilica Cattedrale (dove è stata celebrata la Messa conclusiva) e a Castel Sismondo. Qui è andato in scena lo spettacolo finale, momento di espressività artistica (danza, canto, animazione con la sabbia) coordinato da Sabrina Zanetti (presidente di ACLI Arte e Spettacolo) e presentato dall’attore Francesco Tonti, in cui varie aggregazioni laicali hanno portato sul palco in modo gioioso la loro idea di “Chiesa che sogniamo” attraverso l’arte.
«Quanto materiale è stato proposto, quanti suggerimenti sono arrivati da questa due giorni! – ha commentato il vicario generale, don Maurizio Fabbri –. Ma ora come utilizzeremo i numerosi spunti arrivati dall’Assemblea? Come tradurremo tutto ciò nella vita ordinaria delle nostre comunità? Non facciamoci prendere dall’ansia: questa Assemblea, lo abbiamo sempre detto, è una tappa, importante e significativa, di un percorso, non la sua conclusione».
Il 17 giugno si riunirà il Consiglio Pastorale Diocesano, fresco di nomina, che ripartirà proprio da quanto emerso dall’Assemblea sinodale. In ottobre, in occasione della solennità di San Gaudenzo, sarà proposto un nuovo momento con i delegati, in cui far confluire quanto maturato in questi mesi.