Citando una frase di Papa Francesco – “La povertà è dovuta a chi nega lo spirito della democrazia” – il presidente nazionale Acli Gianni Bottalico riassume il problema più grave che attanaglia il nostro Paese e, di conseguenza, anche la nostra città.
Queste le parole centrali del suo incontro con le Acli Provinciali di Rimini durante il percorso di visita in Emilia Romagna.
Dopo avere esordito con una sola domanda, «Cosa si sente a essere aclisti», Bottalico ha precisato di volere conoscere e ascoltare le realtà del movimento locale. E c’erano tutte, dai rappresentanti dei servizi ai Circoli che operano nell’entroterra, frazioni e piccoli paesi anche entrati di recente nella Provincia, fino all’Enaip che ha visitato il giorno successivo.
A parlare per primi sono gli esponenti di San Leo, colpito dal maltempo e da frane che mettono a rischio l’intera comunità. Il Circolo non ha una sede fissa, chiede se il Comune può intervenire in questo senso e la risposta di Bottalico è «Fate sentire la vostra voce, senza timori…». Infatti nei loro occhi c’è il dubbio di non riuscire a fare quello che vorrebbero.
Ma a rimarcare la forza e le potenzialità del nostro ente è Maurizio Bartolucci, ex presidente Acli: «Non tutti ricordano quanto le Acli di Rimini hanno saputo fare già dall’ultimo dopoguerra… Un intervento concreto e molto importante nel sociale, al fianco di cittadini in seria difficoltà. Oggi devono sapere rinnovarsi, per una società che è cambiata e che sta cambiando con tutti i problemi ormai noti». Memoria e stato attuale, un monito preciso.
«L’Enaip, che accoglie oltre 2mila ragazzi ogni anno, ha dato un forte contributo alla città, alla formazione professionale dei giovani».
E parlando di giovani, intervengo io, vicepresidente di Acli spettacolo e cultura e presidente del Circolo di Cultura Fotografica. «Promuoviamo da sempre linguaggi e attività creative che vedono protagonista anche il pubblico giovanile, per un rinnovamento, una crescita consapevole, un confronto culturale fuori da etichette politiche o partitiche, nell’ispirazione cristiana che unisce e non discrimina. Abbiamo il riconoscimento delle istituzioni e crediamo nei valori umani, con responsabilità».
Poi interviene Annamaria Semprini, responsabile di Acli Donne, che ringrazia il presidente nazionale per il pensiero espresso verso il ruolo e il lavoro delle donne. Un’attenzione che conferma le pari opportunità.
Il responsabile del servizio Acli Colf presenta un dato significativo: dalle 250 famiglie in cerca di una collaboratrice si è passati a cento, segno della crisi economica e di un ritorno al lavoro in nero.
Sabrina Zanetti, una delle colonne Acli di Rimini per impegno e professionalità, illustra in dieci minuti il festival internazionale Cartoon Club, che non ha bisogno di presentazioni e che ha portato le Acli in Europa e nel mondo, sempre coinvolgendo giovani volontari e – finanziamenti permettendo – creando opportunità di lavoro concrete, pur in tempi difficili.
Anche questa è l’anima di chi vive e realizza i valori delle Acli. E il Progetto Immagine lo conferma, come l’applauso ricevuto.
A conclusione, il presidente Gianni Bottalico dice: «Dobbiamo essere bravi a comunicare principi, competenze, presentare figure credibili… Lavorare intorno all’ispirazione cristiana collaborando con i laici, le istituzioni, i sindacati. Pronti ad alleanze, ma tornando al ruolo di rompiscatole se o quando occorre. Siamo un’associazione dove la vita cristiana non è un ufficio. Dobbiamo avere un pensiero, proposte e progetti da mettere in campo. Prima di tutto il lavoro. Troppi nuovi poveri e famiglie in difficoltà. Nel prossimo Convegno di Roma faremo una proposta che riveda tutto il sistema fiscale del Paese, confrontandoci con il governo».
Roberto Sardo