In aumento le famiglie sovraindebitate. Questo il dato che emerge dall’osservatorio delle Acli di Rimini, che descrive anche le motivazioni e il profilo di queste famiglie.
A rivolgersi agli sportelli delle Acli e anche di Lega Consumatori della Provincia di Rimini, sono sia uomini sia donne, mediamente in possesso di un titolo di scuola media superiore e titolari di un rapporto di lavoro dipendente e a tempo indeterminato, ovvero coloro che possono accedere facilmente al credito, ma che sono poi maggiormente penalizzati dall’inflazione, poiché impossibilitati ad adeguare unilateralmente la propria busta paga al costo attuale della vita.
Inoltre, chi si rivolge agli sportelli delle associazioni sono persone in larga parte che hanno contratto debiti a livello personale, per l’acquisto di una prima casa, di un’autovettura, per liquidità al fine di affrontare gli impegni economici quotidiani. I principali creditori risultano essere banche, società finanziarie e agenzie di riscossione debiti, come l’Agenzia delle Entrate.
L’indagine ha anche verificato gli effetti del sovraindebitamento sul benessere psicologico e la socialità degli individui. Molte persone provano vergogna e disagio, anche all’interno del proprio nucleo familiare, tanto da arrivare a rifiutare un aiuto, sino al crollo dello stato di indebitamento o quando ormai è troppo tardi per intervenire.
Un dato confortante è l’aumento delle famiglie che stanno ricorrendo, anche grazie alle associazioni, alla Legge Salva Suicidi (ora inserita nel nuovo Codice della Crisi), che ha l’obiettivo di liberare completamente l’istante dai debiti.
Acli e Lega Consumatori della Provincia di Rimini da anni svolgono un ruolo primario sul territorio di Rimini per prevenire, risolvere e ripartire da situazioni di sovraindebitamento, e hanno attivato anche il numero di telefono 351 590 4522 di “Pronto Intervento” al fine di rispondere tempestivamente alle richieste di aiuto delle famiglie e supportarle a 360 gradi nell’uscita dalle situazioni di debito.