Rimini entro due anni avrà la sua Fondazione di Comunità. Il 24 giugno 2021, a Palazzo Buonadrata, è avvenuto lo storico primo passo di un percorso che condurrà alla costituzione di un organismo in grado di sensibilizzare i cittadini e le imprese alla cultura del dono, al valore sociale ed economico che ciò determina, mettendo in rete le organizzazioni del volontariato e dotandole di nuovi strumenti per la loro attività.
Ad originare questa iniziativa è proprio il grande mondo del volontariato riminese, attraverso la partnership tra l’Associazione Volontarimini, la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, presso cui il nuovo organismo avrà sede legale, la Fondazione San Giuseppe per l’Aiuto Materno e la Fondazione Enaip S. Zavatta.
In particolare, Volontarimini ha messo a disposizione la somma di 100.000 euro quale dotazione di base della futura Fondazione di Comunità. Tale donazione ha dato il via alla creazione di un Comitato – ed è questo l’atto sottoscritto stamane dai quattro promotori – che avrà il compito di preparare il terreno e le condizioni per attivare operativamente la Fondazione di Comunità.
Il successo di ogni Fondazione di Comunità è nel perseguimento di un obiettivo fondamentale: passare da progettualità a basso impatto sociale ed economico a progetti di sistema, capaci di delineare nuovi scenari utilizzando nuovi strumenti, nuove alleanze e network sperimentali per il territorio.
Perché una Fondazione di Comunità
La Fondazione di Comunità è lo strumento più innovativo per dare al territorio una strategia di intervento sui bisogni, siano essi complessi che individuali ed immediati, facendo leva sulla disponibilità dei numerosi volontari e sulla capacità di attrarre competenze e fondi. Una cultura del dono generata da una cultura della risposta alle istanze, i cui connotati sono dettagliatamente conosciuti da chi opera quotidianamente sul campo.
La Fondazione di Comunità è anche la risposta alla domanda di nuove forme di intervento territoriale, capaci e solide, dotate di una progettualità di lunga veduta. E’ inoltre lo strumento efficace per procedere verso una rigenerazione sociale complessiva, in una logica sussidiaria, tenuto conto che le istituzioni politico-amministrative da sole non possono avere al loro interno le risorse – non solo economiche – per garantire in forme adeguate queste risposte.
La sfida sarà quella di fare rete, con metodo e organizzazione.
“Vogliamo valorizzare – dice Giorgia Brugnettini, presidente di Volontarimini – il capitale sociale della nostra provincia. Abbiamo quindi ribaltato il paradigma, il volontariato è infatti il primo a mettere in campo risorse economiche per dare corpo a un’idea che possa dare forza all’esperienza e mettere a sistema le buone prassi del Terzo settore. Solo insieme e in rete possiamo infatti rispondere ai nuovi bisogni e sfide che si prospettano dopo questo difficile anno”.
“Oggi poniamo la prima pietra di un importante progetto – aggiunge la presidente della Fondazione San Giuseppe Paola Benzi –. Il comitato a cui stiamo dando vita, avrà infatti lo scopo di far conoscere al territorio riminese il significato della Fondazione di Comunità, interagendo con le diverse anime della realtà locale. Ognuno di noi, aggiunge Benzi, avrà quindi il compito di intercettare i diversi bisogni sociali, culturali, educativi, ambientali ecc. del territorio, farli conoscere e convogliare su di essi l’attenzione e la sensibilità di altri”.
“Cosa aggiunge, questo nuovo tentativo, a quanto noi e gli altri partner già facciamo singolarmente da anni? – riflette Mauro Ioli, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini – La Fondazione di Comunità non si sovrappone ad alcuno, ma amplia il raggio di azione di ciascuno su versanti ancora inesplorati, puntando a stimolare e a mettere insieme apporti che altrimenti rimarrebbero soltanto potenziali. Vogliamo far emergere il tanto di positivo che c’è nella società riminese”.
Vittorio Betti presidente Enaip Rimini: “Mettersi al lavoro per la costituzione di una Fondazione di Comunità è una sfida che abbiamo accettato con entusiasmo perché crediamo che l’innovazione ed il sostegno siano due valori che rientrano nel progetto che dovrà promuovere la cultura del dono e far crescere la solidarietà”.
I quattro pilatri della futura Fondazione di Comunità sono rappresentati dai soggetti che originano questo nuovo cammino, ma un invito sarà rivolto anche alle categorie produttive del territorio. La sfida è creare connessioni tra il patrimonio economico e quello fatto di relazioni, di competenze e valori del terzo settore, formando un tessuto sociale che sia terreno fertile per lo sviluppo delle potenzialità locali.
Parole chiave di questo progetto sono quindi: partecipazione, ascolto, coinvolgimento, attivazione operativa.
I numeri del terzo Settore a Rimini
Dalla banca dati della Regione Emilia-Romagna, nella provincia di Rimini a fine dicembre 2020 sono 209 le organizzazioni di volontariato iscritte al registro, 293 le associazioni di promozione sociale e mentre 68 le cooperative sociali.
Gli Ets (Enti terzo settore) sono presenti in 23 comuni sui 25 della provincia. Il rapporto tra popolazione residente e presenza di organizzazioni sul territorio è di 1,68 Ets ogni 1.000 abitanti.
La dislocazione territoriale è proporzionale alla presenza della popolazione: il 54% ha sede nel comune di Rimini, segue Riccione con il 7% degli Ets.
Relativamente all’ambito di intervento, il settore maggiormente rappresentato è quello culturale e ricreativo nel quale operano principalmente le associazioni di promozione sociale (72% del totale degli Ets che appartengono a questo ambito), segue il settore “interventi e servizi sociali” che viceversa è composto per il 58% dalle organizzazioni di volontariato.
Cosa sono le Fondazioni di Comunità
Si tratta di enti non profit con personalità giuridica privata e autonoma che si sviluppano anche su iniziativa di soggetti istituzionali, economici e del Terzo Settore di uno specifico territorio. Il loro scopo è quello di migliorare la qualità della vita della comunità presso la quale sorgono. Operano come snodo fra le parti sociali presenti in una specifica area geografica lavorando con loro sui bisogni emergenti e sull’implementazione della cultura e della pratica del dono.
Sul territorio nazionale ne sono presenti una trentina, in Emilia-Romagna spicca l’esperienza pilota di Parma.
Le Fondazioni di Comunità nascono nel 1914 negli Stati Uniti, in Italia nel 1998 su volontà di Fondazione Cariplo, nei capoluoghi di provincia della Lombardia, oltre a Novara e a Verbania. Da allora, questo strumento si è moltiplicato in tutto il Paese.
L’articolo è tratto dal sito di Volontarimini:
http://www.volontarimini.it/it/articoli/2021/06/fondazione-di-comunita-calcio-dinizio.html