Nelle ultime settimane le Acli di Rimini hanno perso due figure importanti: Mario Gentilini (che ci ha lasciato il 28 gennaio) e Vito Brussolo (deceduto il 6 gennaio).
Giuliana Zangheri li ricorda con le parole che seguono.
Ho conosciuto Mario Gentilini quando era presidente delle Acli negli anni ’80. Mi avvicinavo alla libera professione e iniziavo alle Acli la consulenza legale facendo i primi passi nel mondo dell’associazione. Ricordo le lunghe chiacchierate che dimostravano come Mario fosse un aclista convinto e animato da forti ideali cristiani.
Sapeva trasmettere in ogni occasione i valori che sono roccaforte delle Acli nel dialogo attento e rispettoso.
Ricordo la sua grande capacità di leggere la realtà aggiornandosi sempre, anche – a detta sua – di prima mattina: da questa visione sapeva offrire proposte concrete e lungimiranti che erano bene prezioso nella quotidianità del lavoro e per il mondo dell’occupazione.
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Vito Brussolo l’ho conosciuto nell’ufficio del Circolo Acli di Rimini, quando il medesimo era ancora in via Dante. Vito era sempre intento nella stampa con quel “ciclostile” usato a mano dai tre uffici lì presenti: Acli, Maestre Cattolici e Gioc, con la presenza di Giovanna, esperta, vivace ed efficiente segretaria delle Acli.
Ho poi rivisto Vito nella nuova sede Acli, ove svolgevo consulenza legale e l’ho fiancheggiato nelle varie riunioni di Presidenza, ove lui con la sua matitina prendeva appunti, facendo scaturire idee, progetti e corsi innovativi che portava sempre a realizzazione. Sapeva coinvolgere, con instancabile attività, chi gli era a fianco ed era sempre teso ad ampliare il movimento aclista, considerandolo un servizio sociale a disposizione di tutta la cittadinanza.