«Io da imprenditore ho perso tutto, sono rinato grazie ai corsi Enaip». Queste le parole di Marco Scarpellini, la cui storia a lieto fine è stata raccontata sul Corriere di Rimini del 9 ottobre.
Di seguito l’articolo, firmato da Nicola Strazzacapa.
RIMINI. Nella sua vita da imprenditore a un certo punto si è spenta la luce e una serie di traversie personali lo ha visto precipitare in quei tunnel che in certi momenti possono apparire senza fondo e rischiano di ridurre la fiducia al lumicino. Lui, Marco Scarpellini, per fortuna non si è arreso, si è affidato a una comunità della zona e la sua forza di volontà è stata premiata grazie all’Enaip: la luce si è riaccesa sotto forma di un contratto che lo ha riportato nel mondo del lavoro e il futuro è nuovamente un qualcosa da poter disegnare e non subire fra mille paure. La sua è una delle tante storie a lieto fine figlie di quel rapporto fra enti di formazione e imprese del territorio che la stessa Enaip si propone di incentivare ancor più con un convegno ad hoc in programma venerdì al Cinema Teatro Tiberio ed è lo stesso 45enne di Poggio Berni a raccontarla durante la pausa pranzo su un cantiere di Morciano.
Ex imprenditore che ci prova
«Sono stato per diverso tempo in società con altri imprenditori e poi ho aperto una mia ditta individuale di coperture edili, finché purtroppo tutta una serie di situazioni personali mi ha portato a perdere il mio lavoro e non solo quello: 15 mesi fa mi sono così trovato al centro di un percorso in una comunità del territorio, la Papa Giovanni XXIII di Sant’Aquilina, e lì è iniziata la mia risalita dall’inferno» confessa Scarpellini. «A maggio, la Comunità mi ha messo in contatto con l’Enaip, dove ho fatto un corso di competenze trasversali visto che nella mia lunga esperienza lavorativa quelli sulla sicurezza e di altro tipo li avevo già fatti tutti: una volta finito superatolo, Enaip mi ha poi aiutato a trovare un’azienda e ho fatto uno stage di tre mesi alla Ubiservice Srl che si è concluso per fortuna felicemente il 10 settembre».
Il 45enne si è infatti guadagnato la conferma sul campo e può tornare a sorridere al futuro.
«Il lavoro non mi spaventa, sono uno che si adatta facilmente e sono contento di essere stato apprezzato e di essermi meritato un contratto di assunzione fino al 22 dicembre che ci permetterà di conoscerci meglio e mi fa sperare di poter poi allungarlo ancora e di inserirmi così di nuovo stabilmente nel mondo lavoro» rivela, chiosando: «Oggi come oggi posso dire che la Papa Giovanni XXIII è la mia famiglia e insieme ai responsabili della Comunità voglio ringraziare anche Paola Piccioni dell’Enaip per come mi ha seguito e per le opportunità che tutti insieme mi hanno dato. Così come mi sento di ringraziare i colleghi per come mi hanno accolto qui all’Ubiservice. E a chi si trova per qualche motivo in difficoltà come è capitato a me, dico di lottare e reagire, perché una seconda chance nella vita arriva davvero e ora lo so».