OBIETTIVI, PROGETTI E NUOVE SFIDE. Intervista a Vittorio Betti

Vittorio Betti è il nuovo presidente dei consigli di amministrazione della Fondazione Enaip “S. Zavatta” e dell’Associazione “Sergio Zavatta” onlus. Dottore commercialista, sposato con due figli, arriva a questo importante incarico dopo una lunga attività all’interno dell’Enaip, dove era entrato nel lontano 1993 come obiettore di coscienza. «Dopo questa prima fase in gioventù – racconta – ho poi collaborato alla parte amministrativa, quindi negli ultimi 2-3 anni ho iniziato a seguire anche l’organizzazione».

Vittorio Betti

Vittorio Betti

Betti succede a Ubaldo Rinaldi che ha ricoperto il ruolo di presidente negli ultimi quattro anni, al termine dei mandati di Sabrina Zanetti. «Ho trovato le aziende in “splendida forma”, se mi è consentita questa definizione – dice Vittorio Betti – grazie all’ottimo lavoro fatto dai miei predecessori e dai consiglieri, tra i quali il professor Andrea Canevaro».
Le due realtà nascono a Rimini nel 2002 quando, per rispondere sempre meglio alla sua vocazione, l’Enaip S. Zavatta Rimini onlus è stato trasformato in due aziende distinte: la Fondazione Enaip S. Zavatta Rimini  e l’Associazione Sergio Zavatta onlus.

Presidente, cerchiamo di capire meglio cosa sono e cosa fanno queste due aziende.
«La Fondazione Enaip “S. Zavatta”, meglio conosciuta come “Centro Zavatta”, opera nel campo della formazione professionale, a vari livelli, per consentire e favorire l’inserimento (e talvolta il re-inserimento) nel mondo del lavoro di persone svantaggiate e con disabilità fisiche e mentali.
La Fondazione ha inoltre una sede distaccata a Trasanni nella provincia di Pesaro-Urbino.
L’Associazione Sergio Zavatta onlus gestisce quattro centri socio-occupazionali (tre a Rimini e uno a Riccione) in cui ci sono persone con disabilità che svolgono piccole attività lavorative, il Centro giovani Rm25 di Rimini e il Centro giovani di Cattolica, la Struttura di pronta emergenza per minori, oltre ad altri progetti come, ad esempio, la “Ciclofficina” o “Altri Luoghi”. Altre iniziative rivolte alla città da citare sono, per quanto riguarda la Fondazione, l’annuale Mostra di Ceramica, mentre l’Associazione ogni anno realizza il presepe sotto l’Arco d’Augusto in collaborazione con la Diocesi».

Lei è presidente da pochi mesi dei consigli di amministrazione di queste due aziende. Quali sono gli obiettivi del suo mandato?
«Come primo obiettivo conservare il livello occupazionale, attualmente abbiamo più di 70 dipendenti, oltre a collaboratori e professionisti. Inoltre vogliamo implementare la Formazione Superiore e quella rivolta a soggetti privati e mantenere il buon livello qualitativo del servizio che fino ad oggi abbiamo offerto. E infine dare maggiore sviluppo al Centro di Santa Aquilina».

Attualmente cos’è il Centro di Santa Aquilina?
«Si tratta di un luogo composto da immobili e terreni, di proprietà della Fondazione, in cui è ubicato un Centro socio-occupazionale, la Casa delle emergenze e terreni che sono in uso a un’associazione agricola di promozione sociale. Credo che i cda della Fondazione e dell’Associazione dovranno prendere in considerazione di investire in nuove progettualità nel Centro di Santa Aquilina che, tra l’altro, è un posto incantevole».

Oggi si parla molto di formazione, di scuola, di riforme.
«Credo che i nostri sei corsi di formazione professionale abbiano un ruolo molto importante, perché sono il sistema che avvicina la scuola al mondo del lavoro, fa da trait d’union tra queste due realtà. Spesso, purtroppo, la scuola fornisce una preparazione troppo teorica, mentre la formazione professionale può avvicinare gli studenti alle aziende, favorendo la nascita di nuovi artigiani. La formazione sta andando verso una evoluzione, siamo sempre più rivolti alla nascita di una impresa. Si sta studiando un metodo a livello nazionale, perché la formazione sfoci verso questa direzione. Questa è la sfida del futuro!».

Manuela Angelini