POVERTÀ E RICCHEZZA: L’IDOLO DEL DENARO, tre giorni a Camaldoli

Ci sono soluzioni, c’è una prospettiva di speranza alle difficoltà che vive la società di oggi?
I cristiani credono di sì: nell’insegnamento del vecchio testamento, nell’insegnamento di Gesù, tramandato dai padri della Chiesa fino all’insegnamento del Magistero oggi e alla Dottrina sociale ci viene proposto un cambio di mentalità, una conversione che può aiutare a vivere con pienezza e benessere anche la nostra esperienza umana.

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Il 10, 11, 12 ottobre abbiamo trascorso tre giorni di preghiera e studio nell’ambiente di cultura e spiritualità dell’Abbazia di Camaldoli, con gli amici delle Acli di altre regioni italiane. La preghiera e il raccoglimento sono stati favoriti dallo scenario di straordinaria bellezza della foresta che infonde quiete e dilata lo spirito in una natura possente, rigogliosa, lontani dal frastuono della vita normale.

Il tema di quest’anno era “Povertà e ricchezza: l’idolo del denaro” ed è stato la continuazione del lavoro fatto negli anni passati sui temi della povertà e della fraternità; si voleva esplorare la possibilità di assumere comportamenti coerenti  dentro la vita quotidiana e capire l’illusione dell’ideale egoistico e la fragilità del denaro.

Abbiamo apprezzato la possibilità di staccarci dalla vita di tutti i giorni, senza televisione e senza cellulare, trovandoci in un’abbazia, esempio e simbolo di rinascita in altre epoche molto difficili e quindi segno di speranza per le gravi difficoltà di oggi. Speranza, ha sottolineato qualcuno, che dobbiamo dare soprattutto a chi è senza lavoro.

Abbiamo avuto la possibilità di approfondire molto bene l’ambivalenza del denaro: il denaro, utilizzato come strumento per il bene di tutti è mezzo necessario allo scambio e favorisce il benessere generale; al contrario l’attaccamento al denaro produce gli idoli della volontà di potenza e dell’avidità.

Da alcuni partecipanti, è stato espresso il desiderio di riprendere, nel corso dell’anno, alcuni dei temi affrontati e di farli conoscere anche a chi non ha partecipato alle giornate di Camaldoli, perché veramente belli e ricchi di significati.

Le relazioni sono state molto significative e di alto livello: in sintesi ci hanno fatto pensare che:
•    non si può servire Dio e il Denaro, se si ama il denaro si odia Dio e viceversa
•    il denaro è utile se viene utilizzato per quello che è, se viene condiviso, senza farlo diventare un idolo che uccide
•    il dono è l’antidoto all’idolo del denaro, lo profana e lo desacralizza dal suo farsi come Dio
•    è possibile vivere una spiritualità feriale che innerva la vita quotidiana se scegliamo di dare spazio all’ascolto della parola di Dio con continuità e perseveranza, anche poco tempo al giorno
•    il pellegrinaggio dall’Eremo al monastero – in memoria di Pino Trotta ricordato da Giovanni Bianchi e su testi del vangelo e dell’Evangelli Gaudium di papa Francesco – ci ha insegnato l’umiltà del camminare insieme e il valore del silenzio.
Durante le giornate, alcuni oratori hanno dato il loro prezioso contributo e guidato la riflessione.
Don Leonardo Salutati ha sviluppato la riflessione sulla proprietà privata che oggi è vista come diritto assoluto sulle cose, mentre per i cristiani ha sempre avuto una funzione sociale, da utilizzare per sé e per gli altri, al servizio del bene di tutti.
La teologa Donatella Scaiola ha affrontato il tema della ricchezza “la tentazione ricorrente del vitello d’oro” nell’antico testamento, nell’insegnamento di Gesù, e nelle  indicazioni che si possono trarre per la vita attuale del credente.
Il filosofo Salvatore Natoli, particolarmente brillante, ha evidenziato come il denaro ben distribuito produce ricchezza, crea opportunità, libera dalla miseria, genera lavoro, quindi diviene fecondo. La schiavitù del denaro porta ad adorare gli idoli.
Il padre Matteo Ferrari, priore di Camaldoli, ha svolto la sua meditazione “Per insegnarci a vivere. Passi di discernimento per una spiritualità laicale” partendo da un brano della lettera a Tito. In questa lettera, S. Paolo parla dell’incarnazione come della grazia di Dio apparsa su questa terra per insegnarci a vivere le nostre relazioni fondamentali, con gli altri, con noi stessi, con Dio.
Abbiamo inserito sul sito le relazioni di don Salutati, Donatella Scaiola e padre Matteo Ferrari; Salvatore Natoli non ha lasciato una relazione e ha parlato a braccio.
Un quadro di tutti i materiali lo potete trovare sulla pagina http://www.acli.it/i-temi/vita-cristiana/9364-l-idolo-del-denaro-materiali-e-video-di-camaldoli-2014 del sito delle Acli nazionali.
I link ai video delle relazioni li potete trovare di seguito:
– video relazione di don Leonardo Salutati: http://www.youtube.com/watch?v=4QG0CekwP18
– video relazione di Donatella Scaiola: http://www.youtube.com/watch?v=16dSSA-I03s
– video relazione di Salvatore Natoli parte 1: http://www.youtube.com/watch?v=fI6dPn0mhiQ
– video relazione di Salvatore Natoli parte 2: http://www.youtube.com/watch?v=x187eVvLrww
– video meditazione di padre Matteo Ferrari parte 1: http://www.youtube.com/watch?v=JWItt6ax3uo
– video meditazione di padre Matteo Ferrari parte 2: http://www.youtube.com/watch?v=7BecZJi05yI