Il Rapporto sulle povertà 2014 è stato presentato sabato 11 aprile, nella sede diocesana della Caritas, in presenza delle principali autorità cittadine. I dati raccolti sul territorio della provincia di Rimini sono motivo di riflessione e azioni possibili verso le persone svantaggiate. L’indagine completa si può leggere e scaricare al link http://rp2014.caritas.rimini.it/
Di seguito l’Introduzione al Rapporto, firmata da don Renzo Gradara, direttore della Caritas diocesana di Rimini.
Quando finirà la crisi?
Le foto di copertina dei nostri Rapporti sulle povertà hanno sempre un significato simbolico.
La storia della nostra città è segnata da sempre dall’incontro fra le persone e le culture. Il “ponte di Tiberio” era un terminale per chi veniva da Roma e un punto di partenza per altre destinazioni e città. L’acqua sotto il ponte oggi non è più dolce come una volta, ma salata: lo sviluppo della città non è più collegato alla campagna e alle colline dell’entroterra, ma è determinato dal turismo che cerca sabbia, sole e mare ed è condizionato dai settori produttivi dell’industria, dell’artigianato e del commercio. Nelle acque del portocanale si specchiano le motonavi da diporto per i turisti, le barche da pesca e le sagome degli alberghi, con decine di migliaia di camere per i villeggianti.
Ma a Rimini c’è anche un’altra accoglienza simboleggiata dal campanile della Madonna della Scala che si proietta nell’acqua sotto l’arcata del ponte icona della città. La Caritas e le altre istituzioni assistenziali cercano di dare accoglienza a chi si trova in difficoltà.
Nella foto che abbiamo scelto, la persona che passa la notte sul tavolo, di giorno utilizzato per lo svago e il pic-nic, rappresenta i 7.071 poveri incontrati nei nostri Centri di Ascolto. Il numero è leggermente diminuito perché molti stranieri sono tornati a casa o si sono trasferiti in altre città o nazioni. Ma sono aumentati gli italiani, soprattutto in mensa, sono cresciute le famiglie con minori, le persone separate, i disoccupati, i senza fissa dimora e si sono ingrossati i flussi dei profughi. Molte di più sono state le famiglie che hanno chiesto interventi finanziari alla Caritas o prestiti a “Famiglie insieme”.
Tuttavia, come nella foto, qualche timido spiraglio di luce sembra farsi strada dopo il buio della notte: non è mancata la solidarietà di molti, si è costituito il Fondo per il lavoro che ha permesso in un anno di avviare al lavoro più di trenta disoccupati, c’è la speranza di una stagione turistica con più sbocchi occupazionali. Spiragli di luce forse troppo deboli per poter dare risposte rassicuranti a chi, provato dal peso e preoccupato dalle prospettive, continua a chiedersi: quando finirà la crisi?
Alla Caritas vorremmo lavorare di meno. Dateci una mano!
don Renzo Gradara
direttore Caritas diocesana Rimini