Domenica 19 ottobre 2014. Una giornata di sole e 32 gradi come nella migliore estate, ma siamo in autunno. Oltre centomila persone arrivate da tutta Italia e dall’estero in rappresentanza di Comuni, scuole, associazioni, ordini religiosi o semplicemente di se stesse.
Un corteo civile che ha letteralmente animato la città di San Francesco partendo da Perugia, prima tappa a Santa Maria degli Angeli poi nella piazza della Basilica del Santo. Migliaia di bandiere, stendardi, magliette, striscioni, cartelli scritti a mano da bambini delle scuole elementari… e la Rocca di Assisi (ultima tappa) trasformata in un mare di gente che manifesta desiderio e volontà di avere un futuro migliore per tutti. Sintetizzato in poche ma determinanti parole: “Il rispetto di ogni essere umano, senza distinzioni di pelle, cultura, orientamenti sessuali, religioni, contrasti politici o geopolitici”.
Questa è stata la Marcia della pace 2014. E c’eravamo anche noi, le Acli di Rimini, da sempre impegnate in un dialogo per costruire e non allontanare o dividere realtà, persone, appartenenze.
Un compito spesso difficile, che a volte rasenta l’utopia. Ma se muoiono i sogni (legittimi) resta solo l’invecchiamento sociale e poi la rassegnazione, e poi ancora la perdita dei valori in cui crediamo, grazie a Dio.
Una nota stonata? Le televisioni e i giornali che hanno dedicato ben poco spazio all’evento, l’assenza di personaggi pubblici alla Marcia (forse perché non siamo in campagna elettorale), ma presenti ad Assisi due settimne prima – Matteo Renzi e altri – quasi a testimoniare che governo e istituzioni ci sono. Peccato che non fossero con noi, sotto il sole battente e in mezzo alle persone unite dal pensiero che recita “La storia siamo noi”.
Lungo le strade abbiamo visto famiglie al fianco di delegazioni ufficiali, Greenpeace e frati francescani, molti giovani e molti sindaci, preti e suore, anziani affaticati e coraggiosi, giovani camminare a piedi scalzi, il sindaco di Assisi ad aprire il corteo e noi accanto… che segno di pace!
Roberto Sardo
consigliere Acli provinciali di Rimini