Si è da poco concluso il progetto “Sestante” piano nazionale di contrasto alla dispersione scolastica, nato da una collaborazione tra le Acli di Roma e le Acli provinciali di Rimini, iniziato nell’aprile 2014.
I due operatori selezionati, Chiara e Simona, dopo aver effettuato un periodo di formazione in sede e una seconda fase a Milano, hanno cominciato a prendere confidenza con i luoghi e i temi inerenti al progetto stesso. Come rapportarsi con giovani e adolescenti, operatori ed educatori, impegnati nei vari ambiti sociali, raccogliere dati attendibili sulle realtà coinvolte, e sulle fasce di età effettivamente interessate.
Non è stato un percorso semplice da affrontare pur con una preparazione eseguita inizialmente e durante lo svolgimento delle attività, che sono state molteplici. I due operatori hanno frequentato alcune lezioni aperte all’EnAIP, conoscendo una prima realtà formativa. Poi è stato preparato il loro inserimento nel centro di aggregazione giovanile RM25, dove l’affluenza è data in modo particolare da giovanissimi sia italiani che esteri. In questo spazio i punti di interesse sono vari: la musica, i lavori di gruppo, le proiezioni di audiovisivi e altre iniziative ludico/didattiche; nello specifico si sono impegnate nel corso di lingua italiana per giovani provenienti da differenti Paesi, con ottimi risultati e il riconoscimento molto positivo da parte degli operatori del centro. Successivamente hanno affrontato in prima persona la realtà scolastica, partecipando come osservatori e collaboratori a un progetto di Laboratorio fotografico da me diretto presso il Liceo scientifico “A. Einstein” di Rimini. Al Laboratorio partecipavano 50 studenti, tra i quali molti provenienti anche dal Liceo classico e pedagogico “G. Cesare/ Valgimigli” e dall’I.t.i.s. (fusione tra l’Itig “O. Belluzzi” e l’Istituto Tecnico “Leonardo da Vinci”). È stata un’opportunità concreta di conoscere e vivere i metodi e gli strumenti per stimolare le capicità, gli interessi, e quindi le motivazioni dei giovani nella scuola. I risultati del Laboratorio hanno rappresentato il raggiungimento di tutto questo.
Un’altra realtà molto importante e non comune nella quale sono stati osservatori e partecipanti, è il Laboratorio teatrale all’interno del progetto SPRAR, promosso dalla Caritas di Rimini, dedicato a giovani rifugiati appartenenti a nazioni colpite da conflitti. Quest’ultima esperienza è rivolta alla formazione, all’educazione personale e di gruppo, al rafforzamento dell’identità, delle risorse e valori di ogni individuo in un’ottica di integrazione e convivenza pacifica delle differenti etnìe.
Chiara e Simona hanno riassunto così l’esperienza acquisita e gli strumenti utili a contrastare la dispersione scolastica: «In tutte le attività alle quali abbiamo partecipato è emersa l’importanza di stimolare la creatività, le capacità e le risorse di ogni giovane; abbiamo notato come incentivando e gratificando l’impegno all’interno della scuola e in altri ambiti il giovane si senta più protagnista e motivato anche nello studio scolastico oltre a vivere altri momenti comuni con i coetanei secondo i propri interessi».
Roberto Sardo
responsabile locale per l’Ente Accreditato al Servizio Civile
Acli Provinciali di Rimini