SOSTEGNO ALLE IMPRESE per uscire dalla crisi

«Uno scenario drammatico, con dati allarmanti», commenta Gianmauro Guidoni, presidente delle Acli provinciali di Rimini, analizzando il Rapporto dell’economia della provincia di Rimini 2014/2015 presentato giovedì scorso dalla Camera di commercio e dalla Fondazione Carim.

lavoro1
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il Rapporto evidenzia (a fronte di un leggero calo della Cassa integrazione guadagni, -1,6%) una preoccupante crescita della Cassa integrazione straordinaria che sale a +19,4%, così come aumenta la disoccupazione giovanile (+28,1%) e la percentuale di lavoratori in mobilità (+46,2%). Gravissime anche le sofferenze del sistema bancario (+39,6%) e la diminuzione delle imprese attive, che scendono per la prima volta sotto quota 35 mila (-2.6%), con un saldo negativo di -938 imprese.
Tutto in negativo il settore manifatturiero che allinea cifre con il segno meno per produzione (-2,1%), fatturato (-2,2%), ordinativi (-2,7%). Il comparto turistico segnala un timido aumento negli arrivi (+1,9%), subito bilanciato da un calo delle presenze (-2,8%) a indicare come la permanenza dei vacanzieri sia sempre più breve.
L’unica nota positiva del Rapporto viene dall’export (+2,4%) ma, sottolinea Guidoni, non è chiaro quanto sia il volume economico su cui è conteggiata la percentuale.

«Di fronte a queste cifre va evidenziata l’urgenza di provvedimenti che diano fiato all’economia e che consentano alle imprese di svilupparsi – afferma il presidente delle Acli riminesi –. Provvedimenti che vanno messi in campo a livello nazionale perché il nostro territorio non è un’isola a sé stante e non può “tirarsi su” da sola, ma è all’interno di un paese che registra ovunque pesanti condizioni di crisi».

Da dove cominciare?
«Lo sviluppo delle imprese deve essere l’obiettivo, perché sono esse a produrre lavoro e ricchezza all’interno della società. A livello nazionale e locale vanno individuate tutte le forme di sostegno alle imprese. Fondamentale in questo senso il buon funzionamento dell’amministrazione pubblica, lo snellimento e la semplificazione delle procedure. Il paese deve continuare a procedere sulla strada delle riforme, del risanamento, istituendo una seria politica di sviluppo dell’economia».

E la situazione riminese?
«Anche sul nostro territorio vanno messe a fuoco con la massima urgenza forme di sostegno alle imprese affinché esse possano svilupparsi e svolgere la loro funzione di produttrici di ricchezza. E tutti i soggetti sono chiamati a contribuire e a fare la loro parte, dall’ente pubblico ai sindacati, dagli istituti di credito alle associazioni e alla società civile».

Manuela Angelini