All’interno della Diocesi di Rimini si svolgono periodicamente gli incontri delle aggregazioni laicali, a cui per conto delle Acli partecipa Giuliana Zangheri che qui relaziona sulle ultime due riunioni.
Il 6 novembre erano presenti il vicario don Maurizio Fabbri e i rappresentanti di Comunione e Liberazione, Focolarini, associazione Papa Giovanni XXIII, Rinnovamento dello Spirito, Neocatecumenali, Acli.
Si è fatto il punto su come ogni Associazione vive questi momenti difficili e poi si è commentato l’Assemblea Diocesana fatta nella Sala Manzoni a Rimini, in cui sono state presentate testimonianze e anche nuove metodologie di approccio per incontri in questo periodo particolare.
Il messaggio nato dall’Assemblea è di speranza, che c’è anche nel dolore, e che la testimonianza vissuta può essere una ricchezza anche nella malattia.
Un secondo incontro si è svolto l’1 dicembre, a cui hanno partecipato, oltre alle associazioni presenti nella riunione del 6 novembre, anche alcuni organizzatori del servizio, suor Paola e Anna Botticelli, nonché altri partecipanti del mondo cattolico (Caritas, Agesci, Pastorale scolastica) e altri sacerdoti.
È stato presentato il servizio “Tutela minori e persone vulnerabili” istituito dalla Diocesi di Rimini. La Chiesa di Rimini, in linea con le Diocesi italiane, ha così deciso di affrontare il triste fenomeno, a partire da un rinnovamento comunitario, per mettere al centro la cura dei più piccoli e dei più vulnerabili come valori supremi da tutelare.
In questo incontro è stato sottolineato il valore sociale del bambino, che si fida e si affida, mentre prima era considerato un’appendice della madre. Poi è stato sottolineato che occorre vigilanza educativa su di sé e su gli altri (adulti credibili) e verificare se i propri atteggiamenti siano di inciampo o di scandalo.
Compito di questo servizio diocesano (Servizio Diocesano Tutela Minori) è affrontare i casi concreti non con rimozione, ma andando a fondo nel cercare le radici e le strutture che hanno permesso che accadessero tali episodi. Si tratta di un lavoro di prevenzione/informazione e di ascolto anche in ambienti protetti.
La prevenzione è il fulcro di qualsiasi piano e azione per prevenire comportamenti a rischio, per evitare che la relazione basata sulla fiducia reciproca venga tradita, per cui questo nuovo organo è a disposizione per formare gli animatori/volontari che operano nei vari tessuti sociali. Un servizio rivolto a tutti: educatori, sacerdoti, religiosi, diaconi, catechisti e volontari. Tutti coloro che osservano il territorio e vedono le criticità.
Occorre anche tenere presente come ci possa essere un abuso anche attraverso i social, sia dei minori, sia delle persone vulnerabili.
È necessario informare sull’esistenza del servizio diocesano “Tutela minori e persone vulnerabili”, che è ben descritto nell’articolo del sito Newsrimini del 15 gennaio 2020 che qui si riporta:
«Il Servizio Diocesano Tutela Minori ha il compito di collaborare strettamente con il Vescovo nell’adempimento delle sue responsabilità pastorali nel campo di tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Il Servizio ha la facoltà di interfacciarsi con altri uffici pastorali e con le singole realtà ecclesiali.
È una struttura stabile, con lo scopo primario di rendere effettiva e operativa la prevenzione, attraverso la formazione e l’informazione, svolgere attività di consulenza a singoli casi sottoposti alla sua attenzione dal Vescovo o suoi collaboratori, e di occuparsi della recezione e trattazione di eventuali segnalazioni.
Il Servizio si occupa principalmente di tre ambiti:
– prevenzione (informazione e formazione)
– ricezione di eventuali segnalazioni e trattazione dei casi
– stesura di protocolli e indicazione di buone prassi. Se richiesto dal Vescovo, accogliere e trattare le segnalazioni di abusi in ambito ecclesiale.
Il servizio può ricevere telefonate, attraverso un numero telefonico privato (0541 1835113), al quale risponde un operatore che filtrerà le varie richieste e metterà in contatto parrocchie, associazioni, movimenti, privati cittadini con il Referente del Servizio e i collaboratori di tale Servizio, tutti professionisti e con riconosciuta esperienza nei loro ambiti di riferimento e di provata disponibilità al servizio ecclesiale.
Il Servizio, inoltre, offre la possibilità di contatti via mail all’indirizzo serviziominoririmini@diocesirimini.it
Sarà aperto anche uno Sportello di Ascolto, per incontri personali, nel quale garantire la massima discrezione.
L’impegno del SDTM – ribadiscono gli operatori coinvolti – non è quello del discernimento attento di operatori pastorali. “A noi non compete la scelta degli operatori pastorali, ma spetta il compito della responsabilizzazione della comunità (clero, uffici pastorali e singoli operatori)”».
Giuliana Zangheri – Presidenza Acli di Rimini